L'esecuzione (Italian Edition) by Jacopo Iacoboni

L'esecuzione (Italian Edition) by Jacopo Iacoboni

autore:Jacopo Iacoboni [Iacoboni, Jacopo]
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
ISBN: 9788858137079
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2019-03-27T23:00:00+00:00


11.

Soros. L’antisemitismo

Alle 9,45 di sabato 27 ottobre 2018, durante la cerimonia per shabbat, un terrorista fa irruzione nella sinagoga The Tree of Life, nell’area residenziale di Squirrel Hill, a Pittsburgh, e apre il fuoco all’impazzata. Uccide undici persone, ne ferisce gravemente altre sei. L’attentato avviene nei giorni in cui tredici pacchi bomba vengono recapitati a leader democratici americani, tra i quali l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, e a George Soros, il miliardario ungherese di origini ebraiche. Il terrorista di Pittsburgh si chiama Robert Bowers, è bianco, ha 46 anni. È un estremista di destra attivo sul social media di alt-right Gab: la sua pagina viene immediatamente cancellata, ma negli archivi restano post di brutale violenza antisemita, con scritte come «gli ebrei sono figli di Satana», invettive contro Israele, diffusione di disinformazione e istigazione alla violenza contro fondazioni come quella presieduta da George Soros. Nell’ultimo post archiviato prima della sparatoria, Bowers scrive: alla no profit Hebrew Immigrant Aid Society «piace portare invasori per uccidere la nostra gente. Oggi vado. Sono stanco di vedere la mia gente macellata».

Gab è un social network relativamente piccolo, che il fondatore Andrew Torba definisce un luogo consacrato al totale free speech, ma che nei fatti – come spesso accade a chi teorizza una libertà senza regole in nome del no a ogni censura – ha assunto sempre più una chiara piega di strumento dell’ultradestra americana e delle sue propaggini organizzate ma non ufficiali. Torba cita, tra le due ragioni che l’hanno spinto ad aprire Gab, il fatto che Facebook abbia a suo dire completamente soppresso le notizie della galassia conservatrice, e «il Grande Monopolio dei social interamente di sinistra». La circostanza naturalmente stride con la mole enorme di pagine e gruppi Facebook che vanno in tutt’altra direzione, politica e ideologica, ma fa capire chi fosse l’attentatore di Pittsburgh, e il social su cui amava esprimersi: un soggetto paranoico chiuso a chiave in uno dei social più claustrofobici, monolitici e monotematici, con una predominanza sconfortante di antisemitismo, suprematismo bianco e razzismo.

Su Gab, che dopo l’attentato viene chiuso, ha libera cittadinanza Alex Jones, animatore di «Infowars», bannato invece, sia pure tardivamente, da Twitter e Facebook. Twitter stessa, proprio il sabato della strage in sinagoga, è costretta a pubblicare una dichiarazione di scuse per non aver chiuso l’account di Cesar Sayoc (o Cesar Altieri), il terrorista dei pacchi bomba. Anche Sayoc aveva una carriera di minacciatore seriale sui social (tra l’altro, anche di giornaliste come Rochelle Ritchie) ed era stato più volte segnalato sul network, ma mai bannato. Per un pugno di dollari (e traffico), social mainstream, non solo le nicchie come Gab, tollerano praticamente tutto sulle proprie piattaforme ancora nell’inverno 2018, quello delle elezioni americane di midterm in cui, nonostante tutto, Donald Trump riesce a superare una prova che si annunciava difficile, conquistando il Senato (sia pur perdendo la Camera).

Jonathan Albright, professore di digital media alla Columbia University, uno dei massimi esperti in materia, ha pubblicato nell’autunno 2018 una ricerca relativa a Instagram in lingua inglese, il cui focus era il comportamento anomalo, coordinato e addensato, attorno all’hashtag #Soros.



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